FAQ

Il robot da vinci opera da solo?

No, il robot è uno strumento in mano al chirurgo, così come una pinza, solo estremamente più avanzata tecnologicamente.

Quindi è il chirurgo a operare?

Assolutamente sì. Il chirurgo opera manovrando una console di comando del robot ed almeno altri 2 chirurghi aiutano ad operare al letto del paziente.

Ma come fa il chirurgo ad operare utilizzando una console?

La console è come una plancia di comando per gli strumenti robotici, questi sono introdotti nell’addome del paziente attraverso dei piccoli fori e con l’aiuto di una telecamera il chirurgo operatore muove gli strumenti.

In teoria il chirurgo che opera potrebbe trovarsi anche in un altro ospedale e operare a distanza?

In linea teorica sì, con questa tecnologia lei potrebbe essere operato da un chirurgo che fisicamente si trova in un’altra città. Tuttavia al momento ciò non avviene per problemi legati alla velocità di connessione internet su cui dovrebbero viaggiare gli impulsi, ma in futuro le cose potrebbero cambiare, infatti gli strumenti sono già predisposti per questo tipo di tecnologia.

Ed è una procedura sicura?

Certamente, molto più sicura della sola laparoscopia, perché consente al chirurgo una maggior mobilità degli strumenti con una miglior visione del campo operatorio.

Allora perché utilizzano questa tecnologia solo pochi ospedali?

Perché è una tecnologia molto costosa e di conseguenza non tutte le strutture possono permettersi di acquistare le attrezzature per poter eseguire le operazioni. In America invece, dove il Sistema Sanitario ha più risorse economiche, questo tipo di tecnologia è molto più diffusa rispetto all’Europa perché i medici hanno capito che questa tecnologia è una vera rivoluzione in ambito chirurgico.

Quali interventi si possono fare con il robot?

Presso la nostra Struttura, l’Unità Operativa di Chirurgia Generale utilizza il robot come ausilio negli interventi di media e grande chirurgia laparoscopica, per esempio interventi sul colon e sul retto, negli interventi di chirurgia esofago-gastrica, negli interventi su colecisti, vie biliari e sul fegato, negli interventi di chirurgia del corpo e coda del pancreas e della milza.

Come si fa a prenotare una visita?

E’ possibile prenotare una visita con l’ambulatorio di Chirurgia Generale utilizzando i seguenti numeri:
- 02 6951 6000 per il sistema sanitario nazionale
- 02 6951 7000 per la libera professione indicando il nome dello specialista
successivamente saranno i nostri specialisti a dare indicazione ad un eventuale intervento chirurgico.

C’è anche un numero di telefono a cui chiedere informazioni?

Sì, c’è un numero di telefono dedicato attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 18 a cui è possibile rivolgersi per avere informazioni sulla chirurgia robotica: 02 6951 7479.

Dopo la visita cosa succede?

Se i nostri specialisti danno un’indicazione all’intervento chirurgico viene inserito in lista d’attesa operatoria ed in base alla gravità della sua patologia le verrà comunicato quando approssimativamente sarà l’intervento.

Ma ci sono controindicazioni all’intervento con il robot?

Diciamo innanzitutto che ci sono controindicazioni assolute e controindicazioni relative che vanno valutate da paziente a paziente. In assoluto aver già subito molti interventi importanti sull’addome pregiudica la possibilità di eseguire un intervento robotico; un’altra controindicazione è quella di avere una grave patologia respiratoria, per tutte le altre condizioni non ci sono controindicazioni assolute.

C’è un limite di età per essere operati con il robot?

In assoluto non c’è una età massima oltre la quale non è più indicato un intervento con tecnica robotica, dipende molto dalle patologie associate e dalle condizioni generali del paziente, per esempio presso la nostra Unità Operativa abbiamo operato anche pazienti novantenni.

Quali sono i vantaggi ed i benefici di essere stati operati con tecnica robotica?

Il vantaggio principale è quello di beneficiare di un intervento più preciso possibile subendo il minor trauma sul nostro corpo. In passato per fare un intervento agli organi interni dell’addome era necessario praticare grandi incisioni lungo la parete addominale sezionando non solo la pelle ma anche i muscoli, i nervi, i vasi sanguigni con grandi traumatismi associati; con il robot è possibile fare interventi sugli organi interni dell’addome con una precisione maggiore senza la necessità di praticare grandi incisioni sulla parete addominale. I benefici sono tanti: minor dolore, minor necessità dell’uso di antidolorifici, ripresa più rapida, rialimentazione più precoce, degenza ospedaliera ridotta e infine più rapida ripresa dell’attività lavorativa.

Se vengo operato con la chirurgia robotica, ho minor dolore?

Gli organi interni dell’addome hanno una innervazione sensitiva per il dolore ridotta, la parte più sensibile al dolore è proprio la parete addominale, per cui un taglio più piccolo determina un traumatismo minore e di conseguenza meno dolore.

Se vengo operato con la chirurgia robotica, ho una ripresa più rapida?

Il dolore è lo stimolo che più ci condiziona come esseri viventi: se avvertiamo dolore tendiamo ad immobilizzarci, pertanto se dopo un intervento non c’è dolore è più facile riprendere le proprie attività, camminare, mangiare, andare in bagno autonomamente.

Se vengo operato con la chirurgia robotica, ho una degenza ospedaliera ridotta?

Un solo esempio: in passato dopo un intervento sull’intestino era abituale stare ricoverati 2 settimane, attualmente invece è possibile essere dimessi in soli 5-6 giorni ed in condizioni cliniche migliori rispetto al passato, con una prognosi ridotta.

Dopo quanto posso tornare a lavorare?

Dipende anche dal tipo di attività lavorativa, per un lavoro d’ufficio è sufficiente una astensione per circa 10-15 giorni, che può raddoppiare in caso di lavori pesanti.

Dovrò prendere medicine dopo l’intervento?

Abitualmente è consigliato l’utilizzo di un antidolorifico al bisogno, di un protettore gastrico e di un profilassi antitromboembolica per 15-20 giorni dopo l’intervento.

E le medicine che prendevo abitualmente prima dell’intervento?

Ad eccezione degli anticoagulanti (tipo Coumadin o Sintrom), gli altri farmaci vengono mantenuti sia durante la degenza sia nel decorso post-ricovero.

Rimangono delle cicatrici dopo l’intervento?

Ovviamente ogni volta che si pratica una incisione sull’addome rimangono sempre delle cicatrici, però più piccole sono le cicatrici e meno sono visibili a distanza dall’intervento. Per esempio con la tecnica della chirurgia robotica rimangono mediamente 4 cicatrici della lunghezza di 1 cm sull’addome e poi viene praticata una incisione di 5 cm appena al di sopra dell’osso pubico in una zona normalmente nascosta, attraverso la quale si estraggono quelle porzioni di organo malato che sono stati staccate durante l’intervento con tecnica robotica.

In caso di bisogno dopo l’intervento a chi mi devo rivolgere?

Può fare sempre riferimento al numero dedicato alla chirurgia robotica 02 6951 7479, oppure agli altri numeri di telefono che saranno presenti sulla lettera di dimissione ospedaliera.

Dopo l’intervento ci sono dei controlli da fare?

In generale dopo la dimissione segue sempre a distanza di alcuni giorni una visita di controllo per valutare la guarigione delle ferite e le condizioni cliniche e poi, in base al tipo di intervento che è stato praticato, si programmano i controlli successivi. Se la patologia curata con l’intervento era di natura tumorale usualmente si programmano degli esami e delle visite fino a cinque anni dall’intervento a intervalli regolari.

Vanno tolti i punti dopo l’intervento?

Usualmente noi utilizziamo per le ferite cutanee dei punti riassorbibili e quindi non è necessario togliere i punti dopo l’intervento, i punti si staccano da soli.

Se dopo l’intervento devo fare delle ulteriori terapie per esempio la chemioterapia o la radioterapia?

Qualora fossero necessarie ulteriori terapie il nostro Ospedale è dotato di un Reparto di Oncologia Medica dotato dei più recenti farmaci chemioterapici e di un nuovissimo Reparto di Radioterapia con strumentazioni e macchinari di ultimissima generazione; i nostri pazienti riferiscono di essere accolti per le cure da un ambiente familiare e personale premuroso.